Prospettive d’intervento dell’anarchismo federato

1. Mantenere e rafforzare il nostro intervento contro il governo con un’iniziativa complessiva capace di contrastare su ogni piano l’azione razzista e sovranista dell’esecutivo, mettendo in discussione tutti i decreti e i provvedimenti con lotte unificanti tese a costruire un’opposizione di classe duratura nel tempo. Sarà importante contrapporsi alla decisione governativa di aumentare l’IVA, provvedimento che colpirà duramente i più poveri soprattutto al sud.

2. Sviluppare una cultura antiautoritaria nei posti di lavoro come nella società, che riesca a modificare gli orizzonti reazionari, dando vita a lotte sociali in grado di rompere il presente disegno autoritario a partire da una pratica di azione diretta che faccia a meno della delega e delle mediazioni istituzionali.

3. Sostenere le lotte autogestite dei lavoratori e delle lavoratrici promosse autonomamente e dal sindacalismo di base, soprattutto nelle sue componenti libertarie, portate avanti dal basso e con modalità orizzontali. La forza del sindacalismo e della lotta di classe si dispiega solo se praticata in modo unitario, radicale ed indipendente da qualsiasi ceto politico o burocratico contro l’inerzia delle grandi confederazioni, completamente assorbite nel sistema e interne alla logica del capitale.

4. Agire nelle battaglie femministe contrastando tutte le discriminazioni e le violenze di genere, relative alla cultura sessista, omofoba, transfobica e patriarcale. Identificare alcuni nodi essenziali dell’oppressione patriarcale sessista e di genere quali: imposizione del binarismo, familismo, militarismo, clericalismo e oppressione religiose, discriminazioni in ambito lavorativo, lavori di cura, autodeterminazione nella gestione del corpo e libera scelta di aborto o maternità. Intervenire con il contributo della specifica elaborazione anarchica, ricercando, ove possibile e praticabile, il contatto con i movimenti di lotta attivi sulla questione e con esperienze che possano essere individuate come interessanti o che possano anche essere sollecitate/attivate.

5. Continuare e rafforzare l’impegno antimilitarista in una società sempre più militarizzata dove la spesa militare dello stato italiano si aggira sui 65 milioni di euro al giorno con la presenza dell’esercito tricolore in 11 teatri di guerra e la riproposizione governativa in forme ambigue della leva (mini-naia). È necessario abolire le spese militari, riconvertire l’industria bellica in attività di utilità sociale. Spezziamo i meccanismi della guerra e lottiamo contro la militarizzazione del territorio.

6. Dare slancio ad un approccio libertario alle lotte ambientali. L’inquinamento, le catastrofi climatiche, la desertificazione e il riscaldamento globale sono prodotti del capitalismo, così come quella green economy che crea solo nuovi mercati riservati ai ricchi, mentre i poveri continuano a morire e ammalarsi, e il pianeta a morire con loro. Le grandi conferenze di Stati producono solo sterili proclami. Porre con forza la questione del superamento del sistema capitalista come passo necessario, anche se non sufficiente, per arrivare a una soluzione dei problemi ecologici. Portare la nostra proposta politica nelle piazze dove i giovani e le giovani stanno scendendo in massa.

7. Partecipare alle lotte contro le grandi opere (volute dai governi, dai padroni, dalle mafie, dai partiti e dai sindacati istituzionali) e contro la distruzione dei territori, degli ambienti e delle relazioni sociali affinché l’orizzonte dei singoli conflitti locali si inserisca nel più generale ambito della lotta per la trasformazione sociale. Tali opere sono inutili, antieconomiche e devastanti e servono esclusivamente per finanziare i carrozzoni elettorali e istituzionali dei governi, nella classica operazione dove si privatizzano i profitti e si socializzano i costi, non solo finanziari ma anche ecologici, umani e sanitari. Bisogna uscire dalle secche dell’ambientalismo istituzionale e capire come la questione ecologista sia strettamente legata al sistema di relazioni gerarchiche e autoritarie.

8. Rilanciare la prassi del municipalismo libertario nei territori con lo scopo di sedimentare un percorso sociale che valorizzi la cultura dell’autogoverno attraverso proposte pratiche e concrete che rifiutino il rituale della delega elettorale e si collochino, invece, in una dimensione associativa comunalista di azione diretta e di federalismo autogestionario dal basso.

9. Costruire percorsi di informazione, solidarietà attiva e lotta contro le politiche securitarie e razziste che questo governo, in continuità con i precedenti, sta mettendo in atto con una innegabile accelerazione qualitativa. E’ necessario rovesciare la vulgata razzista e spezzare il consenso che queste politiche trovano soprattutto fra gli sfruttati. Non soltanto chi attraversa le frontiere, ma chiunque si trovi in condizioni di povertà, espulso dal centro delle città e senza alcun paracadute sociale a cui aggrapparsi diventa il nemico. Sotto attacco è anche chi si oppone a un modello sociale fondato sullo sfruttamento, sull’oppressione e sull’autorità. E’ fondamentale dotarsi di strumenti comunicativi adeguati, costruire percorsi solidali attraverso il mutuo appoggio; rilanciare la lotta alle frontiere e ai lager di Stato; opporsi agli strumenti repressivi – vecchi e nuovi – che colpiscono duramente tutti coloro che osano alzare la testa.

10. Rilanciare l’impegno anticlericale, che oggi assume ancora più importanza alla luce delle tante iniziative intraprese da esponenti del governo e da settori clerico-fascisti per comprimere e negare le pur esili libertà civili così come oggi si danno. Opporsi all’utilizzo di fondi pubblici per il finanziamento delle istituzioni religiose. Portare avanti una lotta senza distinzioni a tutte le religioni e al loro tentativo di condizionamento e di asservimento delle società umane. Ignoranza, superstizione e religione sono sempre state la base per modelli di dominio e di asservimento delle coscienze.

11. Sostenere il rilancio del settimanale anarchico «Umanità Nova» che nel 2020 compie 100 anni di vita essendo uscito come quotidiano già nel 1920. Caso unico nella storia dell’editoria rivoluzionaria, il nostro giornale continua le sue pubblicazioni settimana dopo settimana in modo autogestito senza stipendiati, senza pubblicità e qualsiasi forma di finanziamento pubblico. Serve un impegno collettivo per sostenere questo prezioso strumento che diffonde le nostre idee, coordina le nostre attività e contribuisce ad accrescere la cultura politica, con sottoscrizioni, abbonamenti, diffusori, eventi vari e soprattutto con feste per il settimanale.

12. Riaffermare con forza l’internazionalismo libertario e di classe e l’impegno nella cooperazione e nella solidarietà tra sfruttati e sfruttate. Rafforzare le lotte e le esperienze in grado di abbattere frontiere, muri, patrie e favoriscano la costruzione di un mondo di liberi/e ed uguali in un tempo in cui riemergono i concetti di patria e di nazionalismo.
Mantenere costante il nostro impegno nell’organizzare queste lotte e coordinarci con realtà locali portatrici di istanze libertarie, con organizzazioni e federazioni sorelle, trovando nell’IFA, l’Internazionale di Federazioni Anarchiche, il nostro riferimento più forte.

XXX Congresso della Federazione Anarchica Italiana
Massenzatico (Reggio Emilia) 19-22 aprile 2019

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